interview (ita)

1) Chi c'è dietro il progetto EikonprOJeKt?
MR.KLEVRA: dietro ci sono 3 menti “brillanti”: Jessica Stewart (http://www.jessicastewartphotography.com). una fotografa americana che ama Roma forse più di molti romani doc. Omino71 (http://www.flickr.com/photos/omino71), il guru del trio, “l'uomo bicentenario” della street art, senza di lui nulla sarebbe possibile. Infine io, Mr.Klevra (http://www.klevra.com), che
dire… adoro l'iconografia bizantina e questo progetto nasce proprio da questo interesse comune con Omino71, io in un verso e lui nell'altro.
JESSICA STEWART: Siamo 3 creativi che contribuiscono a questo progetto ognuno con il proprio stile, la propria tecnica, etc. Più precisamente c'è Omino71, amante della Pop Art e di ogni “cosa” colorata, si ispira a Keith Haring, ha una energia e una creatività incredibile, è un vulcano di idee ed è proprio lui a spingerci in questo progetto. Poi c'è Mr.Klevra, artista di abilità pazzesca, riesce a tirare giù un disegno perfetto in pochi minuti, ha una grandissima fantasia che traspare in tutte le sue opere ed è un esperto di iconografia bizantina e del suo uso nella storia. Infine la sottoscritta, Jessica Stewart, appassionata d'arte da una vita e sempre in giro con la macchina fotografica per catturare immagini di Roma, della sua cultura, dei suoi personaggi, della sua arte e di tutto quello che c'è in quella che considero la mia città adottiva, nell'intento di condividere con
gli altri la mia visione della capitale.
OMINO71: tre artisti che lavorano insieme in un progetto con una identità indipendente dalle individualità che la compongono, senza per questo rinunciare alle prerogative che caratterizzano l'opera e gli intenti di ognuno. Per il resto hanno già detto tutto loro, direi che guardano ai nostri siti forse valgono più di mille parole.

2) Prima di EikonprOJeKT, Omino e Mr. Klevra, avete iniziato con EIKONtheSTREET. Potete spieggare che cos'è ?
MR.KLEVRA: é un progetto di street art a 4 mani frutto della fusione di 2 modi di fare e di vedere (il mio e quello di Omino71) totalmente differenti. Il mio obiettivo è la riqualificazione e la reinterpretazione del sacro attraverso una visione moderna, mai banale, né uguale, né volgare. Nei nostri poster installati per strada (tutti dipinti a mano e uno diverso dall'altro) vorrei continuare e rinnovare la tradizione delle edicole che da sempre ospitano immagini sacre per le vie del centro Roma.
OMINO71: EIKONtheSTREET nasce dall'incontro con Mr.Klevra, con il quale reinterpretiamo l'iconografia bizantina attraverso installazioni su strada a base di colla, sticker, poster e pittura muraria. Ci siamo “scontrati” durante un paio di esposizione collettiva nelle quali presentavamo, l'uno inconsapevole dell'altro, alcune icone bizantine reinterpretate nei rispettivi stili (il mio neo pop, dai colori saturi e dai segni essenziali; il suo neo classico, tutto sfumature e ricco di particolari) e su supporti “alternativi” e riciclati (io su dischi in vinile, lui su tavole da skate). Entrambe avevamo il desidero di portare l'iconografia bizantina per strada (anche se spinti da motivazioni diverse) e abbiamo così deciso di farlo con la nostra prima opera a 4 mani, una reinterpretazione di una Madonna con Gesù bambino. Da questa idea originale, che al momento vede diverse istallazioni in Italia e all'estero, nonché la partecipazione ad esposizioni collettive ed esibizioni di live
painting, sono nate diverse collaborazioni ed iniziative, tra le quali URBANandORBI (un progetto di “riciclo creativo” basato sul recupero di beni di uso comune trasformati in pezzi unici di Urban Art, nell'ambito del quale si colloca la partecipazione alla mostra collettiva “Arte Sagra” presso la Mondo Pop Gallery di Roma (http://www.mondopop.it/news_view.php?id=59), EIKONtheWALL (un progetto di riqualificazione delle aree urbane attraverso interventi artistici di pittura muraria, come il recente intervento di Mr.Klevra a Ostia - http://romephotoblog.blogspot.com/2009/09/ekonthewa11project-in-ostiabyzantine.html) e EikonprOJeKt.

3) E quindi come nasce EikonprOJeKt?
JESSICA STEWART: EikonprOJeKt è un po' il figlio maggiore di EIKONtheSTREET, nato nell'intento di creare una nuovarelazione tra fotografia e street art. Tutto è iniziato per caso, da un semplice reportage fotografico(http://www.lasciailsegno.it/index.php?it/471/roma-versus-2009-omino71-vs-mr-klevra-on-the-road-giugno-2009) che ho fatto durante una delle loro prime installazioni. Durante la stampa delle foto mi è venuta in mente l'idea di “posterizzare” le immagini trasformandole così in nuovi soggetti per nuovi poster, che una volta ri-dipinti potessero essere nuovamente installati per strada, per poi essere ri-fotografati e così via, in un processo senza soluzione di continuità. In poche parole EikonprOJeKt e' un nuovo modo per diffondere la street art utilizzando la fotografia. Il collegamento tra fotografia e street art c'è sempre stato in realtà, in quanto la street art, essendo una forma di arte effimera, ha bisogno della fotografia per essere documentata, potenziata e quindi fruita nel tempo e nello spazio; con questo progetto si è fatto un passo avanti, miscelando questi due mondi e collegandoli al punto tale che sarebbe impossibile per l'uno fare meno dell'altro: non si può infatti dipingere il poster senza la foto e non si può scattare la foto senza il poster. Infine, essendo un progetto collettivo, ognuno di noi ha contribuito con il suo talento, la sua visione, il suo modo di creare un'opera d'arte unica: il gusto pop di Omino71, la pittura classica di Mr.Klevra e infine la mia inquadratura.

4) Nelle vostre risposte ci sono degli elementi comuni che vengono ripetuti più volte quali l'iconografia bizantina, la street art, la città di Roma, la strada, volete aggiungere qualche cosa al riguardo?
JESSICA STEWART: provo a rispondere un argomento alla volta. Roma – Senza voler ripercorrere tutta mia esperienza italiana, basta dire che da 15 anni studio l'arte del bel paese, poi ho approfondito la sua cultura fino a imparare la lingua, quindi - quando ho deciso di lasciare gli Stati Uniti per l'Italia - l'unica città che andava bene per me era Roma, che rappresenta una scelta ed ormai la mia casa. Una scelta bella anche se a volte frustrante, come cerco di trasmettere con la mia fotografia. La strada – Anche la strada è una scelta, perché è il posto migliore per conoscere Roma. Specialmente da quando ho iniziato per il mio blog (http://romephotoblog.blogspot.com) a passare giornate intere girando e fotografando, cosa che ancora non mi stanca perché a Roma c'è sempre qualcosa di nuovo da vedere, può essere un monumento enorme o un piccolo dettaglio, ma qualcosa di nuovo da scoprire si trova. Street art – Nonostante abbia studiato arte fino a un anno fa non mi sono mai interessata all'arte contemporanea e non sapevo alle nuove forme giovani e underground. Poi però scattando foto per le strade di Roma ho cominciato a notare stencil, poster, etc. fino a quanto, lo scorso febbraio, ho scoperto San Lorenzo, un quartiere-museo per la street art dove ho visto i
primi lavori di un certo livello. Da quel momento ho tentato di saperne di più, cercando nuove opere, facendo nuovi scatti e ogni giorno imparo qualcosa di più, anche conoscendo alcune delle persone che stanno dietro questi lavori. Ora studio la street art come ho studiato da sempre l'arte di Raffaello, Bernini, etc. con la differenza che adesso riesco a parlare con gli artisti in persona! Iconografia bizantina – Poiché amo tanto l'arte rinascimentale mi piace proprio l'idea di un intervento di street art con contenuti collegati all'arte classica, anche perché in qualche modo la street art esiste da sempre. Quindi quando c'è stata l'opportunità di documentare i lavori di EIKONtheSTREET ho subito accettato con entusiasmo e penso che questa sia anche una occasione per insegnare al pubblico che si può e si deve distinguere da interventi di questo tipo e meri atti di vandalismo come tag, scritte, etc. Forse sono stata incuriosita anche dalla possibilità di verificare di persona se dei poster con un contenuto in qualche modo religioso potessero essere più apprezzati o tollerati rispetto ad altri interventi di street art, perché in fondo viviamo nel città della Papa e siamo circondati da immagini pubbliche sacre e in particolare da Madonne, quindi perché dovrebbe essere diverso per una icona attaccata con un poster? In un senso più generale ho sempre amato l'uso dell'iconografia e del simbolismo nell'arte e per questo mi fa veramente piacere dare il mio contributo a questo progetto.
OMINO71: io invece provo a rispondere miscelando un po' il tutto. Sotto il profilo "estetico" la scelta  dell'icona bizantina ha per me un significato particolare, in quanto nelle mie opere sfuggo da sempre a ogni forma di realismo e l'icona bizantina si adatta benissimo al mio stile, un modo come un altro di rifiutare realismo e prospettiva (o meglio di cercare forme diverse di prospettiva nelle due dimensioni) che si colloca nell'ambito delle nuove correnti della giovane pittura contemporanea, che sempre più spesso si rifanno alla struttura pittorica pre-rinascimentale (icone, bidimensionalità, senso del grottesco, colore irreale, etc). Poi come street artist e cittadino romano, avendo a cuore il decoro della mia città, sono sempre alla ricerca di
interventi di street art che si collochino al meglio nel contesto urbano e la scelta di realizzare poster raffiguranti icone risponde a questa esigenza, in quanto il soggetto sacro si incastra perfettamente tra le vie e le piazze di Roma, dialoga con il territorio, non viene rifiutato a priori come spesso avviene con altri tipi di intervento. Infine come artista (con la a minuscola) sentivo la necessità di confrontarmi con l'arte sacra a prescindere da principi di credo e di fede: nel tempo a Roma tutti gli artisti hanno ricevuto commissioni da papi, ecclesiastici, nobili (le famiglie nere), etc., lasciando il loro segno in maniera indelebile sulla storia dell'arte e della città, lo considero un atto dovuto e ovviamente lo faccio con il mio stile, cercando di contestualizzare quei soggetti, reinterpretandoli alla mia maniera.
MR.KLEVRA: l'icona per me è la perfetta simbiosi tra l'arte e il messaggio, l'icona bizantina nasce infatti per portare la bibbia agli analfabeti e quindi per poter leggere un intero passaggio biblico osservando una sola immagine. La strada poi è il primo posto dove l'artista oggi può cercare di incontrare l'occhio annoiato dello spettatore, ormai chiuso dentro stereotipi che intristiscono l'essere, in un qual modo un analfabeta del bello e della nuova estetica. Fondendo i due elementi credo che si possa raggiungere l'individuo e creare una critica del bello.
5) Infine lasciateci qualche aneddoto su come è nato EikonprOJeKt e di come si sviluppa in pratica
JESSICA STEWART: In pratica ho conosciuto Mr.Klevra durante un reportage fotografico di una  performance di live painting
(http://romephotoblog.blogspot.com/2009/03/vinyl-factory-opening-at-risinglove.html) e Omino71 fotografando per caso una delle sue opere iconografiche
(http://romephotoblog.blogspot.com/2009/04/hope-and-resurrection.html). Poi c'è stato l'invito a documentare le loro prime installazioni pubbliche (di cui ho già accennato) e la partecipazione a una mostra
collettiva organizzata da StickMyWorld (http://stickmyworld.blogspot.com/2009/09/stick-my-vs.html) . Proprio per quest'ultima occasione ho stampato su plotter una foto in bianco e nero che ritraeva dei poster stesi al sole in un cortile della Garbatella, però non ho più potuto esporre questa foto (causa pioggia) e così ho regalato la stampa ai ragazzi proponendo loro di colorarla in qualche modo: è venuta così bene che abbiamo deciso di attaccarlo per strada ed è nato così EikonprOJeKt. Da allora li seguo ogni volta che vanno ad attaccare i loro poster, fotografo le loro performance e poi scelgo tra le foto fatte quella
che più mi piace e che da un'idea del contesto urbano nel quale è stato installato. Lavoro così la foto con Photoshop per darle un stile più grafico e rigorosamente in bianco e nero. Poi stampiamo su carta questa nuova immagine con un plotter, loro lo dipingono e ridisegnano nuovi particolari, quindi attaccano il nuovo poster per strada in un altro contesto urbano, io la fotografo e ricominciamo da capo andando avanti così, con un poster che raffigura la foto di un poster realizzato da un foto di un poster che raffigura la foto di un poster, etc.
MR.KLEVRA: si parte da un poster, sempre dipinto a 4 mani (da me e Omino71), la produzione va avanti quasi in ciclostile in quanto il soggetto è sempre lo stesso (una reinterpretazione della “Madre della Tenerezza”), ma ogni icona è diversa dalla precedente. Poi si va ad attaccare per strada e Jessica ci segue con il suo obiettivo in ogni fase della performance. Lo step seguente è la stampa su poster di una delle foto, magari con noi che la stiamo attaccando o che la stiamo dipingendo. Poi dipingiamo questa stampa (sempre a mano) e andiamo ad attaccarla e così via. Questo iter, ripetuto più volte, genera un effetto vertigine niente male e poi spetta all'occhio dello spettatore il compito di scoprire il filo conduttore che lega diversi luoghi di Roma nella stessa opera.
OMINO71: su come funziona questo progetto sia Jessica che Mr.Klevra siano stati molto chiari, quindi inutile ripetersi. Su EikonprOJeKt posso solo aggiungere che in fase di realizzazione è divertente poter aggiungere sempre nuovi particolari, che non riguardano solo il soggetto iconografico ma anche e soprattutto il contesto urbano nell'ambito del quale è stato attaccato il poster, quindi la strada, il palazzo e così via. Un po' è come quando si scarabocchia sulle foto delle riviste (chi non lo ha mai fatto?) e si inventa un nuovo mondo: noi lo facciamo trasformando un palazzo in un mostro, con le finestre e le porte che diventano occhi e bocca o più semplicemente aggiungendo una scritta su un muro o ricolorando una tag già presente, etc. Altra cosa divertente è attaccare una foto di un determinato contesto urbano in un altro contesto urbano, magari della stessa città, portando così a Monti un pezzo della Garbatella e poi a Testaccio un pezzo di Monti con dentro un pezzo della Garbatella, e poi al Pigneto un pezzo di Testaccio con dentro un pezzo di Monti con dentro un pezzo della Garbatella e così via. Riguardo agli aneddoti, prendo l'occasione al balzo per rispondere a una domanda che ci veniva fatta spesso: il perché delle frasi “only after disaster can we resurrect” e “hope” che spesso accompagnano la nostra Madonna con bambino (che poi è l'unico soggetto che abbiamo traghettato in EikonprOJeKt). Occorre innanzitutto premettere che ogni icona EIKONtheSTREET è affiancata da un motto (per esempio per “L'abbraccio di Paolo e Pietro” abbiamo scelto “Caput Mundi” equesto è più chiaro trattandosi dei due patroni di Roma e quindi dell'ennesimo omaggio alla capitale). Per la nostra prima
icona invece non avevamo le idee così chiare, ma dovendo partecipare a una mostra sul tema della “fine del mondo” Mr.Klevra ha tirato fuori una citazione da Fight Club “only after disaster can we resurrect” che ci stava proprio bene, era una testimonianza che dopo ogni fine del mondo c'è sempre la speranza di una risurrezione, di una nuova vita, etc. Poi abbiamo aggiunto un "hope" sulla veste di Gesù bambino che, oltre ad essere un tormentone "street art" grazie alla onnipresente campagna di Shepard Fairey, è la vera chiave di lettura dell'icona: per i credenti infatti Gesù è il "salvatore", mentre per tutti - a prescindere da questioni di fede - è comunque un "bambino", quindi il futuro, il domani, la nuova vita, un segno di speranza appunto.

Omino71 si risveglia a Roma in una fredda notte di inizio millennio con un Uniposca in mano. Da quella notte non c'e' spazio libero su cui non abbia lasciato il suo segno ispirato ai piu' svariati culti adolescenziali (post punk, retro gaming, scooterism, comics, sneaker, b-movie) che tradiscono l'origine del suo nome (piccolo-uomo-bambino). Le sue icone colorate vengono riprodotte con un approccio che, per tecnica e connotazioni culturali, si riconosce nelle cosiddette tendenze  "postgraffiti", dosando le forme tipiche della "street art" (sticker, stencil, spray, poster, pixel, etc) con le discipline convenzionali della "comunicazione di massa" (pittura, mosaico, fotografia, ¬esperienze ed artisti legati alle cosiddette "arti maggiori" e non solo al gusto dei "graffiti".


Lo pseudonimo di Mr. Klevra deriva dalla traduzione in ebraico dell'espressione “cane rabbioso”, ed infatti il personaggio ricorrente nelle sue composizioni dettagliate, di ispirazione fantasy e street allo stesso tempo, e' un Bull Terrier con la caratteristica testa oblunga. Da quando ne ha ricordo disegna, tutto in maniera autodidatta. I suoi stili passano dall'illustrazione visionaria, all'ortodossissima iconografia bizantina, passando per lo stile biomeccanico. Ogni superfice puo' diventare una tela nelle sue mani che si popolano di creaturine infide, scevre da buonismi ma delineate con cura meticolosa
da illustratore di razza.


Jessica Stewart, americana del Massachusetts, è una studiosa di storia dell'arte che si è trasferita a Roma in 2005 per lavorare circondata dall'arte del rinascimento e del barocco che lei ama. La sua passione per la fotografia nasce a 15 anni, dopo il suo primo viaggio in Italia, passione che successivamente ha affinato con corsi di fotografia alla Boston University. Nel settembre del 2008, Jessica ha creato RomePhotoBlog, un modo di fondere la sua passione per l'arte, la fotografia, e la
cittá che adesso è anche la sua. Fissa la cittá con un lento osservare, formano da anni di studio delle composizioni dei grandi maestri d'arte, ma anche dalla sua vita di tutti i giorni come straniera a Roma. Né romana né turista, esplora il quotidiano conosciuto e nascosto, con l'intento di realizzare un quadro fotografico di Roma.